Carne bianca: vitello
C'è chi lo chiama vitello a carne bianca, chi vitello a carne chiara, chi vitella da latte, ma tutti, in tutta Italia, intendiamo la stessa cosa: è la carne di vitello, che riconosciamo benissimo al supermercato per il colore che è così diverso da quello della carne di manzo.
Qual è la verità dietro il vitello a carne bianca?
Tale carne è molto più chiara, di colore rosato, tanto che si può facilmente confondere con la carne di suino.
La questione del vitello a carne chiara è uno dei principali cavalli di battaglia delle associazioni animaliste, che scoperto l'orribile metodo di allevamento di questi animali negli anni '70 hanno deciso di iniziare campagne di informazione e di sensibilizzazione a riguardo.
Questa battaglia fu vinta diversi anni fa, con un miglioramento generale delle condizioni di questi animali. Per direttive della Comunità Europea, i vitelli da latte sono allevati in modo non troppo diverso da altri bovini: queste associazioni però continuano a portare all'attenzione delle persone l'orribile metodo di allevamento ormai vietato e in disuso; così che quella che alcuni anni fa era una campagna di informazione, oggi è diventata disinformazione.
Cerchiamo di chiarire in questo articolo la questione: come viene allevato il vitello oggi? Durante l'allevamento, è stato maltrattato?
I vitelli a carne chiara sono tutti i maschi di razza frisona (i bovini a macchie bianche e nere) le cui femmine diventano vacche da latte e sono deputate alla produzione; i vitelli maschi, salvo qualche fortunato che diventa toro e di mestiere farà il padre, vengono mandati in un allevamento dove crescono.
In passato
Poiché le persone ricercavano la carne chiara, in passato si cercava di far rimanere questi vitelli sempre anemici, ovvero si evitava di inserire il ferro nella loro dieta. Il ferro è l'elemento essenziale con cui si producono la mioglobina e l'emoglobina, i due pigmenti che colorano di rosso il sangue e le carni; se il ferro non c'è, il sangue e i muscoli rimangono chiari. Questi animali si nutrivano di solo latte.
L'importanza del ferro e il problema dei farmaci
Ma il ferro non serve solo a colorare il corpo di rosso, ma anche a trasportare ossigeno e, soprattutto, è importantissimo per il sistema immunitario: senza ferro, le difese immunitarie sono poco efficienti, per cui il vitello era praticamente sempre malato.
Per farlo stare un po' meglio si attuavano una serie di metodi: il vitello non doveva vedere altri animali, doveva stare praticamente fermo, sempre nella stessa posizione per tutta la vita, guardando il latte e solo quello. Era anche imbottito di antibiotici. Dolori, crampi, sofferenza e malessere erano elementi costanti della vita quotidiana di questi animali che, ad un certo punto, venivano macellati.
La carne di questi vitelli era considerata una panacea per le malattie specialmente nei bambini. E succedeva che i bambini che la mangiavano stavano davvero meglio, per effetto del fatto che il vitello era imbottito di antibiotici.
Oggigiorno
Ad oggi, le cose non stanno più in questo modo: vi sono diverse leggi che hanno impedito questa pratica.
La prima è la normativa generale sull'utilizzo delle medicine in ambito di allevamento, che le ha fondamentalmente ridotte drasticamente. Troppe medicine negli animali significano troppe medicine nel nostro organismo, e se si considera il già alto uso abitudinario, troppe medicine portano a far sì che i batteri diventino resistenti e che le medicine - quelle destinate all'uomo - attualmente conosciute non siano più in grado di distruggerle.
Questo fenomeno si chiama antibiotico-resistenza.
La seconda è una normativa che impone dei limiti minimi di decenza nella vita di questi animali: un minimo di ferro garantito nella dieta e quindi nel sangue, la possibilità di muoversi, la possibilità di interagire con altri vitelli per tutta la vita, la possibilità di assumere alimenti che non siano solo latte, ovvero foraggio, fieno, che sono il nutrimento naturale di questi animali.
Così oggi l'allevamento di un vitello a carne chiara non è molto diverso da un qualsiasi altro vitellone o manzo, sennonché l'età di macellazione è molto più giovane.
La carne di vitello oggi è da considerare un prodotto buono che offre allo stesso tempo la garanzia che gli animali non sono stati maltrattati durante la loro vita. La propaganda animalista, in questo caso, è qualcosa che appartiene al passato.
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