3 passi per mangiare green: facile guida alla sostenibilità in cucina
Le tre 'R' della sostenibilità
La sostenibilità ci guida con le sue tre 'R':
- Riduci,
- Riutilizza,
- Ricicla
E' lecito pertanto andare alla ricerca di alcuni punti guida che mettano insieme prodotti e diete.
È necessario e sempre più diffuso chiedersi cosa oggi significhi mangiare green.
Dal carrello al piatto vanno fatte diverse scelte. Opzioni anche semplici possono fare veramente la differenza.
Da dove partire?
Le tre 'C' del mangiare green
Le scelte green pervadono la nostra vita e i nostri consumi. Per parlare di green eating (o mangiare green) e per iniziare a praticarlo nel quotidiano, dobbiamo ragionare sulla nostra personale filiera di "mangiatori coscienti" (o consumatori consapevoli).
Potremmo sintetizzare questo viaggio in tre 'C':
- Comprare
- Cucinare
- Conservare
Sì, ma come?
In sintesi:
- comprare quanto basta,
- cucinare senza sprechi,
- conservare al meglio.
Questo significa che dobbiamo
- acquistare non oltre una prospettiva settimanale, volendo consumare molte verdure e freschi di stagione;
- utilizzare in massima parte quello che compriamo, inventando e reinventando gli ingredienti fino al consumo totale;
- preservare con tutti i mezzi l'integrità dei nostri cibi, perché nulla finisca nel secchio (dell'umido ovviamente) anzi tempo, per una nostra distrazione o per mera superficialità.
1° passo: la spesa
Mangiare green significa comprare green.
Piccoli accorgimenti possono fare la differenza.
Quando siamo al supermercato, per esempio, possiamo scegliere prodotti che provengano dalle vicinanze territoriali, fino al più noto chilometro zero.
Al reparto verdure possiamo scegliere di non comprare pomodori o fragole d'inverno o agrumi d'estate: la stagionalità è un modo per assicurarsi di seguire il ciclo della natura, con vantaggi sulla salute nostra e del Pianeta.
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Possiamo evitare al massimo la plastica e i confezionamenti fino allo sfuso, nei mercati o nei piccoli centri d'acquisti.
Su ogni scaffale, per ogni prodotto, prendiamoci il tempo di selezionare un acquisto che abbia una più bassa impronta (o impatto) sul Pianeta. E che allo stesso tempo restituisca maggior benessere.
Anche per i prodotti più tipici, come la pasta, ad esempio, possiamo optare per quella integrale. Fra queste citiamo un esempio: la pasta integrale La Molisana, da filiera integrata.
2° passo: cucinare
Cosa significa cucinare green?
L'indicazione primaria è "no sprechi".
Abbiamo fatto la nostra spesa cosciente.
Abbiamo scelto il cibo secondo la stagione e nelle quantità medie del consumo settimanale, perché non si rischi di andare oltre i tempi di conservazione naturale.
Adesso cuciniamo.
La programmazione del pranzo e della cena ci aiuteranno ad evitare sprechi. Il massimo utilizzo di ogni prodotto vegetale, per esempio, ridurrà gli scarti e quindi i rifiuti.
3° passo: conserviamo, non buttiamo
La filosofia green intesa in tutte le sue sfaccettature, significa:
- lentezza,
- calma,
- tempo dedicato.
Abbiamo dedicato tempo alla spesa, lo abbiamo fatto in cucina, programmando e pensando a piatti giusti per evitare sprechi. Dobbiamo farlo anche a fine pasto quando si tratta di conservare gli avanzi.
Le vecchie sane abitudini della massaie di polpettizzare - ad esempio - gli avanzi nei giorni successivi alla prima cottura dei prodotti, si possono mescolare a sistemi di conservazione più raffinati.
Pensiamo a sacchetti di tela - di minor impatto rispetto ai classici sacchetti di plastica - Tupperware e vetro.
La buona conservazione è una marcia in più, anche nel dopo spesa, soprattutto per i prodotti freschi.
Sbucciare, tagliare le verdure e conservarle pronte all'uso può essere solo un vantaggio e un guadagno per un pasto slow, anche in velocità.
Note sull'autore
Stefano Moraschini si occupa di web dal 1999. E' storyteller certificato IAB e assaggiatore qualificato ONAF, ONAS (formaggi e salumi). E' degustatore professionale di birre, docente UBT ed esperto di abbinamenti; giudice nei concorsi caseari e birrari, in Italia e all'estero. Legge e scrive su, per, in, tra e fra molti siti, soprattutto i suoi, tra cui questo. Quando non legge e non scrive, nuota, pedala e corre. Puoi metterti in contatto con lui su Instagram, Facebook e Twitter.
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