Birre di Natale. Caratteristiche, storia e nomi curiosi
Si indicano così, con il termine Birre di Natale, tuttavia la Birra di Natale non è un vero e proprio stile brassicolo codificato. Scopriamo in questo articolo quali sono le caratteristiche generali e le tradizioni natalizie legate alla birra. Alla fine diamo anche qualche consiglio.
Ogni stagione ha la sua birra
Nell'immaginario collettivo soprattutto italiano, la birra è una bevanda dissetante, estiva, da bere fredda. Questo stereotipo fortunatamente oggi è sempre meno accentuato; ciò grazie alla diffusione in Italia della birra artigianale di qualità e contemporaneamente alla diffusione di una cultura birraria di alto valore.
E' normale che in estate si abbia maggiore voglia di bere birre leggere e fresche (intendo freschezza di aroma, non di temperatura), in una parola: facili. E' altrettanto normale che in inverno la scelta ricada su birre più strutturate, alcoliche, riscaldanti; in una parola: complesse.
Gli ingredienti delle birre invernali
Il BJCP (Beer Judje Certification Program) è un importante organismo internazionale di riferimento per gli stili birrari; al suo interno troviamo la categoria Winter Seasonal Beer.
Moltissimi stili di birra (con i sotto-stili se ne contano centinaia) hanno paletti e codifiche precise – come il disciplinare di una DOCG, per intenderci.
Ciò non è per le birre invernali, le cui caratteristiche sono più vaghe.
I birrai – che sono tutte persone molto creative – in questo contesto hanno ampio spazio di manovra; hanno l'opportunità di sbizzarrirsi e interpretare questo stile-non-stile anche in modo artistico, talvolta spregiudicato.
Anziché parlare di stile sarebbe più consono utilizzare il termine famiglia – che poi con il Natale c'azzecca assai, vero?
A grandi linee le birre natalizie hanno tutte in comune queste caratteristiche:
- il grado alcolico va da medio-alto a molto alto;
- sono presenti ingredienti della tradizione delle feste: frutta candita, spezie aromatiche, miele.
Tra le spezie in particolare ricorrono sovente:
- l'anice stellato
- il coriandolo
- lo zenzero
- la noce moscata
- la cannella
- i chiodi di garofano
Le origini delle birre di Natale
Kerstbier
Nel mondo brassicolo la regione più legata alla tradizione delle birre di Natale è il Belgio.
La parola fiamminga per indicare il Natale è Kerst.
Le birre natalizie sono chiamate Kerstbier.
I motivi per cui il Belgio è tradizionalmente un faro in questo ambito sono da ricercare nel profilo tradizionale e naturale del panorama delle birre belghe:
- la predisposizione alla produzione di birre piuttosto alcoliche;
- l'uso sapiente di miscele di spezie nelle ricette.
Oggigiorno gli esempi più classici di birre natalizie del mondo craft, provengono proprio dal Belgio. E tra poco ne citeremo alcune. Se sei impaziente puoi saltare subito al paragrafo Birre di Natale tradizionali.
Winter warmer
Così vengono chiamate tradizionalmente nel Regno Unito: Winter Warmer (che potremmo tradurre in: riscaldanti invernali).
Sebbene il termine risulti generalista, l'associazione inverno/calore richiama immediatamente alla mente le festività.
In Italia sono forse meno diffuse rispetto alle birre natalizie belghe, ma queste Christmas Ale inglesi vantano un legame con il passato che ci spinge indietro sino al Medioevo. Ne parliamo tra due paragrafi.
Festbier
E la Germania?
Abbiamo parlato di Belgio e di Inghilterra. All'appello delle superpotenze birrarie del vecchio continente manca la Germania.
Sebbene oggigiorno gli esempi di birre natalizie tedesche non manchino, il suo passato ne è povero.
La tradizione teutonica è infatti storicamente slegata dall'uso di spezie a causa dell'Editto della Purezza. Si tratta di un editto emanato da Guglielmo IV Duca di Baviera nel 1516; esso obbligava i birrai a utilizzare solo 3 ingredienti:
"niente deve essere usato od addizionato per produrre birra che non sia orzo, luppolo ed acqua"
La rigidità di questa legge è durata per quasi cinque secoli!
Oggi le birre natalizie ispirate agli stili tedeschi portano sovente il nome di Festbier. Ma le fest non sarebbero solo quelle di Natale. Infatti il nome si riferisce alle feste in modo generico. Tradizionalmente sono chiamate così le birre che si bevono al celeberrimo Oktoberfest.
Le spezie e la birra
La tradizione delle birre invernali trova origine in epoca medievale nei paesi del Nord Europa. Forse in Inghilterra.
Allora la birra – che, ricordiamolo, vanta una storia millenaria: è la bevanda alcolica più antica dell'umanità, molto più del vino – era una bevanda più rustica di come la conosciamo oggi. Era realizzata dalla fermentazione dell'orzo maltato (come oggi), con l'aggiunta di un mix di erbe e spezie chiamato Gruyt (oggi invece si usa il luppolo); il lievito non era un ingrediente selezionato e controllato: la fermentazione avveniva in modo spontaneo, grazie ai batteri presenti nell'aria.
Lambswool
Nel XV secolo circa, in Inghilterra, c'era una antenata della birra chiamata lambswool – letteralmente traducibile come lana di agnello; ad essa veniva aggiunta frutta (mele arrostite), spezie (noce moscata, zenzero) e un dolcificante (miele oppure zucchero).
Si consideri che la tradizione brassicola targata UK, non ha nell'uso delle spezie una sua caratteristica.
Il nome indicherebbe la presenza di abbondante schiuma bianca o avorio, come fosse lana appunto.
Wassailing
Tra le antiche tradizioni del folclore natalizio inglese c'è poi il wassailing. Il nome deriva dalla coppa del wassail (in lingua antica "buona salute"). La base di questa bevanda fermentata era fatta di birra oppure sidro.
Anche qui venivano aggiunte le mele tostate e le immancabili spezie.
Questa bevanda veniva servita calda, proprio come un vin brulé.
La tradizione vuole che questa coppa, il wassail, venisse usata per due scopi:
- la benedizione degli alberi da frutto e degli animali da stalla;
- la visita delle case cittadine intonando canti natalizi.
Le birre di Natale oggi
Come dicevamo all'inizio, le birre invernali natalizie in epoca moderna e contemporanea trovano nella creatività del birraio la loro caratteristica, il loro denominatore comune.
Tra i più propensi alla sperimentazione vi sono i birrai statunitensi, la cui famiglia di birre viene chiamata semplicemente Christmas Beer.
Come è facile immaginare agli americani non manca inoltre il talento nel campo del marketing, che accompagna commercialmente il periodo delle feste.
E in Italia?
I birrai italiani si difendono benissimo. D'altra parte la creatività, la valorizzazione delle tradizioni e la ricerca della qualità sono da sempre ingredienti vincenti del Made In Italy in generale.
In campo birrario oltre alle reinterpretazioni delle tradizioni del Nord Europa, l'Italia ha sviluppato nel tempo un talento per la produzione di birre maturate in botti di legno (vino, whisky, rum, etc.). Non è difficile trovare birre di Natale italiane dal profilo molto elegante.
Il gusto
Prima ti ho parlato del profilo aromatico, basato fortemente sull'uso delle spezie. Ora mi concentrerò sul gusto.
Il gusto delle birre di Natale varia molto dalla tradizione brassicola del paese di appartenenza e dalla scelta del birraio; è legato allo stile di base a cui questo decide di ispirarsi.
Perlopiù il profilo sarà dolce e zuccherino, ma l'uso del luppolo – ingrediente amaricante delle birre – anche se poco, non è mai escluso.
Le birre di Natale si ispirano sovente ad alcuni stili base. Li elenco di seguito suddivisi per regione geografica.
Belgio
- Strong Belgian Ale
- Dark Strong Belgian Ale
- Saison
- Tripel
Regno Unito
- Stout / Imperial Stout
- Baltic Porter
- Barley Wine
- Old Ale
Germania
- Bock
- Doppelbock
- Eisbock
Riassunto finale
Sin qui ho snocciolato un mucchio di nomi.
Proviamo a metterli in fila in modo schematico, così da dare un ordine alle cose.
Conosci il Principio di Pareto? Considera questo paragrafo un 20/80 riassuntivo.
- Birra di Natale non è un vero e proprio stile di birre.
- Le caratteristiche comuni delle birre natalizie sono: l'importante grado alcolico e il profilo aromatico speziato.
- Winter Warmer: così le chiamano gli inglesi.
- Kerstbier: così le chiamano in Belgio.
- Festbier: così le chiamano in Germania (ma il nome non vale per le sole birre di Natale).
- Christmas Beer: così le chiamano negli USA.
- Winter Seasonal Beer: così le chiama il BJCP.
Birre di Natale tradizionali
Siamo arrivati alla fine.
Prima di salutarci, come promesso ecco qualche nome di birre natalizie.
Alcune sono molto importanti per la loro tradizione, altre si sono imposte commercialmente grazie alla loro reinterpretazione moderna.
Ultime in elenco, ma non per questo meno buone o interessanti, quattro birre italiane.
Eccole!
- Stille Nacht del birrificio De Dolle (Belgio); è la birra di Natale per eccellenza. Ogni anno si genera un'attesa importante (hype), perché la miscela di spezie varia leggermente. Si presta bene all'invecchiamento ed è molto interessante bere le versioni delle ultime 3 o 4 annate per metterle a confronto.
- Avec Les Bons Voeux, del birrificio Dupont (Belgio); un grande classico delle feste. Il profilo è complesso e straordinariamente equilibrato
- Père Noel del birrificio De Ranke (Belgio)
- Winter-Bock del birrificio Ayinger (Germania)
- Merry Christmas & Happy New Year del birrificio Anchor Brewing Company (USA)
- Old Fashioned Barley Wine del birrificio Siren Craft Brew (Inghilterra)
- Kerst del birrificio Extraomnes (Italia)
- Babbo Bastardo del birrificio Geco (Italia)
- Brighella del Birrificio Lambrate (Italia)
- Xmas Star del birrificio Beer In (Italia)
Qual è la tua preferita?
Conosci altre birre di Natale degne di citazione?
Scrivimelo nei commenti.
Note sull'autore
Stefano Moraschini si occupa di web dal 1999. E' storyteller certificato IAB e assaggiatore qualificato ONAF, ONAS (formaggi e salumi). E' degustatore professionale di birre, docente UBT ed esperto di abbinamenti; giudice nei concorsi caseari e birrari, in Italia e all'estero. Legge e scrive su, per, in, tra e fra molti siti, soprattutto i suoi, tra cui questo. Quando non legge e non scrive, nuota, pedala e corre. Puoi metterti in contatto con lui su Instagram, Facebook e Twitter.
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