Orzata
Preparazione
(LATTE DI MANDORLE) INGREDIENTI PER 4 PERSONE
200 g di mandorle dolci sgusciate, 10 mandorle amare sgusciate, 800 g di zucchero, 600 g di acqua, 2 cucchiaiate di acqua di fiori d?arancio.
Sbollentate le mandorle dolci sgusciate per qualche secondo, per aiutarvi meglio a togliere tutta la pellicina che le ricopre.
Asciugatele bene e passatele in un macinino, bagnandole ogni tanto con acqua di fiori d?arancio, o in un mortaio finchè saranno ridotte ad una pasta impalpabile.
Aggiungete 200 g di acqua, mescolate bene e poi filtrate attraverso una tela.
Rimettete la pasta rimasta in un recipiente e diluitela con altri 200 g di acqua.
Passate nuovamente attraverso la tela, strizzando bene e ripetete per la terza volta, con l'acqua rimasta, l'operazione.
Raccogliete il latte di mandorle in un recipiente e portate sul fuoco.
Appena comincerà a bollire, fuori dal fuoco, incorporate lo zucchero.
Mescolatelo poi accuratamente e rimettetelo al fuoco.
Calcolate 20 minuti di cottura da quando riprende il bollore.
Togliete dal fuoco e lasciatelo raffreddare completamente.
Quindi imbottigliate e tappate conservando al fresco.
Se fatta in questo modo, vi accorgerete che l?orzata non fermenta e potrete conservarla più a lungo, però non tanto quanto gli sciroppi di frutta.
Pochissima di questa orzata, sciolta nell'acqua fresca, basta per ottenere una bibita eccellente e rinfrescante.
Fatta coi semi di popone viene anche più delicata.
Mi permetto di fare un?annotazione: se l?orzata la imbottiglierete ancora bollente, tappandola accuratamente subito e avvolgerete il recipiente in un panno di lana, lo sciroppo si conserverà più a lungo, perché si autosterilizzerà durante il raffreddamento.
200 g di mandorle dolci sgusciate, 10 mandorle amare sgusciate, 800 g di zucchero, 600 g di acqua, 2 cucchiaiate di acqua di fiori d?arancio.
Sbollentate le mandorle dolci sgusciate per qualche secondo, per aiutarvi meglio a togliere tutta la pellicina che le ricopre.
Asciugatele bene e passatele in un macinino, bagnandole ogni tanto con acqua di fiori d?arancio, o in un mortaio finchè saranno ridotte ad una pasta impalpabile.
Aggiungete 200 g di acqua, mescolate bene e poi filtrate attraverso una tela.
Rimettete la pasta rimasta in un recipiente e diluitela con altri 200 g di acqua.
Passate nuovamente attraverso la tela, strizzando bene e ripetete per la terza volta, con l'acqua rimasta, l'operazione.
Raccogliete il latte di mandorle in un recipiente e portate sul fuoco.
Appena comincerà a bollire, fuori dal fuoco, incorporate lo zucchero.
Mescolatelo poi accuratamente e rimettetelo al fuoco.
Calcolate 20 minuti di cottura da quando riprende il bollore.
Togliete dal fuoco e lasciatelo raffreddare completamente.
Quindi imbottigliate e tappate conservando al fresco.
Se fatta in questo modo, vi accorgerete che l?orzata non fermenta e potrete conservarla più a lungo, però non tanto quanto gli sciroppi di frutta.
Pochissima di questa orzata, sciolta nell'acqua fresca, basta per ottenere una bibita eccellente e rinfrescante.
Fatta coi semi di popone viene anche più delicata.
Mi permetto di fare un?annotazione: se l?orzata la imbottiglierete ancora bollente, tappandola accuratamente subito e avvolgerete il recipiente in un panno di lana, lo sciroppo si conserverà più a lungo, perché si autosterilizzerà durante il raffreddamento.