I frutti di mare
Chi cucina, ogni tanto ha voglia di variare un po' i suoi piatti, di uscire dalla monotonia di ciò che viene consumato ogni giorno. E a meno che ci si trovi in un luogo di mare, il pesce non è una delle pietanze più consumate anche perché il suo costo non è propriamente basso.
Classificazione del cibo: il pesce e i frutti di mare
Con pesce si intende generalmente tutto ciò che viene tirato fuori dal mare, e lo si fa impropriamente, perché in realtà i pesci (orate, branzini, dentici, merluzzi e via dicendo) sono sì pesci, ma ci sono una serie di altri animali come il polpo, le seppie, le cozze, i gamberi, che anche per la nostra esperienza sensoriale non sono classificabili nella categoria pesce.
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In particolare, tutto ciò che non rientra nelle categoria dei pesci, viene definito come Frutti di mare, gruppo in cui si vanno ad inserire varie categorie di animale. Ma i frutti di mare sono tante specie, profondamente diverse tra loro e solo conoscendo fino in fondo che cosa sono potremo cucinare veramente come si deve.
Perché, in tutta franchezza, un risotto ai frutti di mare non si fa andando al discount e comprando il preparato per risotto ai frutti di mare rigorosamente congelato. Lo si cucina andando in pescheria e scegliendo i frutti che ci vogliamo mettere, e anche se alla fine andremo a spendere un po' di più, il risultato sarà una cosa completamente diversa.
Andiamo a conoscere un po' meglio i frutti di mare. Nel gruppo dei frutti vengono inseriti generalmente due grandi gruppi zoologici di animali: il primo sono i molluschi, il secondo è quello dei crostacei. Cerchiamo di conoscerli entrambi.
I molluschi
I molluschi sono animali caratterizzati dall'assenza di uno scheletro, sia interno che esterno. Sono mollicci, e da qui deriva il loro nome. Nonostante questa loro caratteristica, non è che sono privi di mezzi di difesa.
Alcuni di questi animali hanno due conchiglie a proteggerli, altri ne hanno una sola, altri non ne hanno nessuna. In base a questa caratteristica i molluschi vengono suddivisi in bivalvi, gasteropodi o cefalopodi.
I molluschi bivalvi sono quelli che mangiamo più comunemente, e sono quelli che hanno due valve, due conchiglie. Sono le comuni conchiglie che troviamo sulla spiaggia, e in base al loro modo di vivere, da cui dipende anche il loro sapore, possiamo suddividerli in due ulteriori gruppi.
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Ci sono dei molluschi che nella loro vita si spostano, tra cui le vongole, le telline, i fasolari, i tartufi di mare. Ciò che mangiamo è il loro corpo vero e proprio, che è fondamentalmente costituito da muscolo, perché lo fanno uscire in parte dalla conchiglia e lo usano come piede per spostarsi. Saranno frutti di mare più duri ma più saporiti.
Ci sono poi dei bivalvi che, invece, non si spostano nella loro vita e rimangono sempre attaccati ad uno scoglio. Tra questi ci sono le cozze e le ostriche, che non dovendosi muovere hanno il corpo molto più occupato dall'apparato riproduttore rispetto ad altri molluschi.
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Il loro sapore cambia in base alla stagione (quando sono più colorati, con i colori più accesi, sono più buoni) e in generale sono molto più morbidi da mangiare perché la parte muscolare praticamente non c'è.
I molluschi gasteropodi, invece, sono praticamente solo le chioccioline. Possiamo vederle come la controparte con un guscio solo (invece che con due) delle vongole, perché usano il loro corpo, che è fondamentalmente fatto di solo muscolo, per spostarsi sugli scogli.
Infine ci sono i molluschi cefalopodi, ben diversi dagli altri perché caratterizzati dall'assenza di una conchiglia: sono i moscardini, i polpi, le seppie, i totani e i calamari.
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Più grandi degli altri, hanno un sapore completamente diverso per il loro modo di nutrirsi, e pertanto si mescolano ai bivalvi se vogliamo avere un buon risultato culinario. Essenzialmente il loro corpo è costituito da muscolo ma meno potente rispetto a quello dei bivalvi per cui sono tendenzialmente più morbidi e cedono meglio il loro sapore all'acqua di cottura a causa della loro pelle più permeabile al passaggio dei sapori.
I crostacei
Terminiamo questa piccola rassegna alla scoperta dei frutti di mare con i crostacei: sono animali marini rivestiti da una pesante corazza, che perdono varie volte nella vita per fare la cosiddetta muta.
Si distinguono tre categorie, che sono i crostacei con il corpo lungo (macruri), quelli con il corpo corto (brachiuri, i vari granchi) e gli stomatopodi (essenzialmente solo le canocchie o pannocchie).
I crostacei che hanno una maggiore variabilità sono sicuramente i Brachiuri: questo gruppo comprende gamberi vari, aragoste, scampi ed astici.
Ognuno di questi animali ha delle caratteristiche diverse sia come sapore che come fisionomia; i gamberi e le mazzancolle sono generalmente meno saporiti di scampi ed astici, mentre le aragoste sono tra i frutti di mare più pregiati in assoluto. Chiaramente non inseriremo mai queste ultime in un risotto frutti di mare, ma qualche crostaceo comunque ci vuole.
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Conclusioni
Se riusciamo, pertanto, a creare un buon connubio di molluschi bivalvi muscolari, bivalvi non muscolari, crostacei (gamberi) e molluschi cefalopodi (a scelta tra seppia, totano e calamaro) rigorosamente freschi e non surgelati, avremo capito per bene come si usano i frutti di mare. E capiremo perché il risotto dei grandi chef, almeno da questo punto di vista, è migliore di quello che si può cucinare a casa.
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I frutti di mareAutore del testo
Valerio Guiggi, per Cucinare.meglio.itNome della fonte
Cucinare.meglio.itURL
https://cucinare.meglio.it/tema/frutti-di-mare/Data di pubblicazione
Venerdì 12 giugno 2015Ultimo aggiornamento
Sabato 29 agosto 2015Data di visita
Venerdì 21 febbraio 2025Note sull'autore
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