Intervista a Giovanna Menci, food blogger (Acquacotta e Fantasia)

Conosciamo Giovanna Menci da almeno un paio d'anni, quando la presentazione floreale di un classico formaggio toscano ci aveva conquistato e l'avevamo eletta blogger della settimana. Subito dopo ci siamo incontrati durante una sua rapida trasferta milanese per partecipare a una gara di cucina in un centro commerciale vicino alla redazione. Ci è subito piaciuta: sincera, aperta, integra e ruvida, con una curiosità culturale per il cibo che discende in linea diretta dall'Artusi e un buon senso dell'umorismo.

Giovanna Menci
Giovanna Menci

Insomma, una vera toscana, come del resto suggerisce il nome del suo blog: Acquacotta e Fantasia (blog del mese di Aprile 2016). La nostra intervista, quindi, parte proprio da qui, dalla sua terra.

{Massimo}: Raccontaci della tua storia, prima di diventare una food blogger: le tue radici sono Toscane, ma mi pare che ci sia anche dell'altro...

{Giovanna}: In effetti in Toscana - e in particolare in Maremma - sono nata e cresciuta, ma nel mio sangue scorre sangue del Sud. La mia nonna materna, Antonia Guarracino, era di Procida; fra lei e il "forestiero", Francesco Cavani, che dalla Maremma era andato nell'isola a barattare il suo vino di Scansano con i vitigni locali, fu amore a prima vista. Dopo pochi mesi, le nozze e il trasferimento nel continente.

A Grosseto aprirono una drogheria, con annessa torrefazione del caffè e fabbrica di liquori. La nonna, anche se aiutava il nonno nell'impresa di famiglia, non smise mai di fare pastiere o casatielli per Pasqua, né di cucinare melanzane e pomodori come solo i meridionali sanno fare.

È da lei che ho ereditato l'amore per la cucina mediterranea, che ha ingentilito quella un po' più rude e forte dell'entroterra toscano, che ho imparato da mia madre, a sua volta "erede" della suocera, la mia nonna paterna. A tutto ciò si sono aggiunti i miei viaggi, fatti per lavoro o per vacanza, che mi hanno permesso di conoscere e apprezzare la cucina di altri paesi.

Nei piatti che cucini, oltre alla storia della tua famiglia si sente anche una grande passione per i libri, le persone che li scrivono e, comunque, per tutti quelli che sanno raccontare una storia al di là delle ricette. Che cosa fa Giovanna nella sua vita oltre i fornelli, quali sono i suoi interessi?

Sul finire degli anni '50 Giovanna era una bambina che non si divertiva granché a giocare con le bambole; le sue passioni erano principalmente due: la lettura e il buon cibo. Le piaceva leggere non solo i libri per l'infanzia, ma anche quei pochi manuali di cucina dell'epoca che trovava in casa, o addirittura l'Artusi della bisnonna: erano pubblicazioni molto spartane rispetto alle attuali, con rarissime illustrazioni a colori, ma con qualche disegno in bianco e nero; in compenso, erano ricche di particolari descrittivi riguardo a ingredienti, tecniche, procedimenti e tradizioni culinarie.

Amava fantasticare e immaginare come sarebbero stati quei piatti se avesse potuto cucinarli; quasi ogni giorno, invece, aiutava la mamma a preparare i semplici pasti per la famiglia, cercando comunque di aggiungere sempre qualche variante personale.

Forse fu l'enorme successo che ebbe il suo cacciucco, preparato all'età di vent'anni in perfetta solitudine per quindici persone fra parenti e amici, a convincerla che aveva del talento.

Poi gli studi classici, la passione per l'Egitto, gli scavi, i papiri, la portarono a scegliere un mestiere ben lontano dall'arte culinaria. Ma, accanto allo studio e alle ricerche di letteratura greca, filologia classica, paleografia e papirologia, non si affievolì mai l'interesse per la storia dell'alimentazione e della cucina.

Che cosa ti ha spinto a dare alla tua passione la forma di un blog, e che cosa ne pensi del mondo della cucina sulla rete e in televisione?

Nel 2009 qualche amica, molto più giovane di me, mi disse che era su Facebook e mi propose di "parlarci" lì ogni tanto. Qualche volta pubblicavo i piatti che cucinavo, che riscuotevano un certo apprezzamento. Nei commenti qualcuno mi diceva: perché non apri un blog? Io non sapevo proprio che esistessero blog di cucina, tutta presa dal mio lavoro e dai miei studi a tavolino, fra biblioteche e musei. Detti un'occhiata alle istruzioni, che trovai semplicissime, nonostante la mia formazione prettamente classica.

Il 30 marzo 2012 pubblicai il primo post, l'acquacotta della mia bisnonna toscana, Caterina, che avevo imparato a fare fin da giovane (o forse da piccola?), grazie all'insegnamento di mia madre. Da quella ricetta il blog ha preso il nome, anche perché l'ideazione del blog cominciò a formarsi un giorno mentre raccoglievo in un campo le bietoline selvatiche che sono l'ingrediente principale della ricetta. Aggiunsi la parola "fantasia", perché nel mio blog non c'è solo tradizione toscana, ma ci sono anche "scampoli" di cucina di altre regioni o di cucina mediorientale, che, dopo quella italiana, è la mia preferita.

Che dire della cucina in televisione? Dopo pochi mesi di blog, ho smesso di guardarla, un po' per mancanza di tempo, un po' perché vedevo che non mi aiutava a ‘crescere' come cuoca. In rete la cosa è diversa: c'è la possibilità di parlare, a volte anche in privato, con cuochi o chef, c'è il contatto con altri blogger, ci sono pagine o gruppi a cui partecipare. E posso farlo quando voglio, senza orari imposti da programmazioni TV.

Formaggiolata
La "Formaggiolata": dal blog di Giovanna Menci

Sinceramente a me piace di più contemplare e studiare un piatto di Heinz Beck nella sua pagina personale Facebook (tanto per fare un esempio illustre), lasciargli un commento, fare una domanda e magari ricevere da lui un like o addirittura una risposta, piuttosto che seguire una gara in TV in cui tutto è affrettato, spesso caotico e finto, con musichette di ogni genere, con applausi, gridolini o risate, fino a insulti.

La cucina come spettacolo non mi piace, ma la cucina spettacolare sì, quella che esalta i sapori e i colori, che parte da lontano, dalla tradizione, che recupera lo slow food e nello stesso tempo si apre alla globalizzazione.

Ora che si è chiuso il tuo mese di ospite sulla nostra pagina Facebook, con quale menu vuoi salutare i nostri amici? Scegli tu, in assoluta libertà... che tanto lo sappiamo che non potremmo costringerti in nessun modo.

Ah, ah, ah... Sapevo di avervi dato questa impressione di "dura e pura"! Ideare un menu è difficilissimo; bisogna tener conto di tanti aspetti: l'età dei commensali, le intolleranze, l'ambiente, il territorio, il tipo di pranzo e cena, se formale o informale, ecc. Sapete che faccio? Vi dico quello che piacerebbe mangiare a me, così non scontento nessuno.

Menu Acquacotta e Fantasia
Le foto dei piatti suggeriti da Giovanna

Il menu suggerito da Giovanna Menci

Salutiamo l'amica Giovanna Menci, che continueremo a seguire, e vi diamo appuntamento alla prossima intervista.

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Titolo dell'articolo

Intervista a Giovanna Menci, food blogger (Acquacotta e Fantasia)

Autore del testo

Massimo Salomoni, per Cucinare.meglio.it

Nome della fonte

Cucinare.meglio.it

URL

https://cucinare.meglio.it/interviste/giovanna-menci/

Data di pubblicazione

Lunedì 2 maggio 2016

Data di visita

Venerdì 3 maggio 2024

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