Intervista a Alice Pasquato, protagonista di MasterChef
Abbiamo incontrato per caso Alice Pasquato, una delle protagoniste di MasterChef 5... secondo voi potevamo esimerci dal chiedere qualcosa su di lei, sulla sua partecipazione alla trasmissione più seguita da tutti i foodie e su come è nata la sua passione per la cucina?
[Massimo Salomoni]: Allora è proprio da questo che cominciamo: Alice era marketing manager presso Almaverde Bio Market, una delle aziende leader nel settore in forte crescita del cibo, appunto bio. Dalle giornate lavorative, alla cucina, a MasterChef: il cibo come magnifica ossessione? Raccontaci come è iniziato tutto.
[Alice Pasquato]: Fin da bambina sono cresciuta tra due donne talentuose in cucina, mia mamma e mia nonna, mi hanno insegnato e trasmesso la loro passione. A casa mia non mancava mai la pasta fatta in casa e tutto veniva fatto rigorosamente partendo dalle materie prime. Materie prime che abbiamo sempre coltivato e allevato in modo autonomo.
Già a 9 anni sapevo pulire un coniglio e prepararlo per la conservazione in modo tale da avere tutto l'anno i nostri prodotti per le nostre creazioni. Da quando vivo da sola questa passione non ha fatto che crescere.
Anche vivere a Milano ha aiutato ad accrescere la mia passione, qui faccio fatica a trovare materie prime di buona qualità e non contaminate, quindi sono sempre alla ricerca di produttori a km zero o di prodotti biologici eccellenti per i miei piatti.
M: Poi, l'idea di partecipare a Masterchef: raccontaci che cosa hai portato alla prima selezione, e poi come ti sei sentita quando, passo dopo passo, sei entrata nella mitica cucina di via Mecenate a Milano.
Alice: Sono sempre stata una spettatrice assidua di MasterChef, i giovedì sera sono sempre stati dedicati interamente al programma.
Il mio fidanzato e i miei amici mi hanno spinto ad iscrivermi e l'anno scorso ho ceduto e ho mandato la domanda online.
Alla prima selezione ho portato una ricetta che ho inventato io e di cui vado molto orgogliosa, il coniglio di Alice. Una rivisitazione di una ricetta di mia nonna in chiave moderna. Si tratta di 4 rocher di coniglio alle olive nere con ripieno di caprino, ricoperti di granella di nocciole e semi di papavero poi fritti, adagiati su una crema di piselli freschi e della buccia di zucchina fritta e fiori eduli. Anche i giudici sono rimasti affascinati da questo piatto ed è stata una grande soddisfazione.
M: Ed eccoti finalmente entrata nella cucina... Come si svolgono le giornate delle riprese: si cucina di giorno o di sera, avete tempo di studiare le ricette che sarete chiamati a preparare o è tutto così all'impronta come appare dal montaggio? E che rapporti si sono creati all'interno del gruppo degli aspiranti MasterChef?
Alice: Le prove a tempo si svolgono come le vediamo in Tv con l'unica differenza che dopo aver cucinato ci sono dei tempi lunghi per le riprese di tutti i piatti, gli assaggi ecc.. Nel mentre noi facciamo i confessionali o ci rinfreschiamo dopo aver cucinato.
Vivere 24 ore su 24 con delle persone che hanno la tua stessa passione fa nascere rapporti naturali e profondi che non ti saresti mai aspettato. Questo è stato l'aspetto più piacevole di questa esperienza, mi ha dato modo di conoscere persone genuine e amanti della buona cucina come me. Ancora adesso ci vediamo appena possiamo.
M: Sai che non potevi esimerti da questa domanda: facci un ritratto dei quattro giudici, magari paragonandoli a un piatto o a un ingrediente che te li ricorda maggiormente.
Alice: Sono quattro personalità completamente diverse. Il mio preferito, non lo nascondo, è Antonino Cannavacciuolo. Cannavacciuolo è una persona schietta, sensibile, intelligente e raffinata. Lo paragonerei a un porcino o a un tartufo, solo la sua vista ti fa venire in mente mille idee per dei piatti creativi , l'amore per la cucina e il suo aspetto ti strappa sempre un sorriso.
Carlo Cracco è molto emblematico, mi scrutava sempre e cercava di parlare con gli occhi. E' un uomo di poche parole ma schietto. E' un uomo di classe e inventiva. Lo paragonerei a del succo di lampone sferificato in un piatto salato, una tonalità di contrasto che sorprende senza ingombrare nel piatto.
Bruno Barbieri è una personalità particolare, bisogna saperlo prendere. E' molto autoritario e forse un po' agitato ma mi è piaciuto molto lavorare con lui. Anche lui non è di molte parole ma la sostanza non manca, lo paragonerei a una cipolla, come le sue amate cipolle dorate di Medicina. Senza la cipolla non si creano le basi di molti piatti, ma mangiata cruda può essere non digerita, solo togliendone gli strati si scopre il cuore.
Joe Bastianich è sicuramente una mente brillante con lui ho riso e sofferto, ho seguito i suoi sbalzi di umore. Non essendo uno chef lo paragonerei più a uno strumento in cucina: un cavatappi, che sa tirare fuori il meglio da ogni cosa, ma se il tappo è marcio si rompe subito.
M: Adesso che la tua esperienza a MasterChef si è conclusa, come giudichi nel complesso l'eperienza? Consiglieresti ai foodblogger e agli amici della nostra community di fare almeno un tentativo di partecipare?
Alice: Credo che tentare non nuoce, io ci ho provato senza grandi aspettative e ce l'ho fatta. Da quando sono stata a MasterChef sto gravitando intorno al mondo della cucina e ho imparato tantissime cose nuove e conosciuto persone fantastiche.
Nel complesso l'esperienza di MC fine a se stessa è stata stancante ma stupenda, la rifarei mille volte ancora. L'unico rimpianto è aver fatto MasterChef prima di aver imparato a controllare la mia ansia in cucina. Pensavo che a 30 anni non mi spaventasse più nulla e invece...
M: Prima di salutarci, la domanda che facciamo a tutti i nostri intervistati: consigliaci il tuo menu ideale. E in bocca al lupo per tutto!
Alice: Il mio menù ideale ha sicuramente tante verdure (di stagione), carni bianche e formaggi.
Partirei con un'insalatiera fresca di verdure, frutta e semi. Offrirei poi una tazzina di brodo caldo di pollo o di carne per aprire lo stomaco e accogliere meglio la ricezione delle sensazioni piacevoli che regala il cibo.
Passerei poi a un risotto fatto rigorosamente con il brodo di carne, magari un risotto con mele, radicchio, noce e formaggio di malga.
Per secondo farei delle polpette di carne (la carne ovviamente presa dal bollito, in cucina non si butta via niente) accompagnate da un chutney di mango o di peperoni.
Per finire un tortino di sfoglia con all'interno mele e uvetta (una sorta di Strudel rivisitato) accompagnato da una crema pasticciera tiepida. Mi è venuta fame... vado a cucinare! Buon appetito!
Alice Pasquato sul web
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E potete seguirla anche su Instagram: instagram.com/alicepasquato/
Non seguitela però per strada perché sappiamo essere armata di spray al peperoncino!
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